Asrock X79 Extreme 11: Superdotazione da Workstation

ASRock è una delle realtà produttive nel settore delle schede madri più consolidate e apprezzate sul mercato. Posizionata al terzo posto per volumi di vendita, ha saputo dal 2002, anno della sua fondazione, farsi apprezzare da un sempre più consistente pubblico. Inizialmente , l’azienda si dedicò alla fascia entry level del mercato, con prodotti di assoluto interesse, che si fecero notare per i prezzi decisamente vantaggiosi, che offrivano la possibilità di espandere i propri sistemi a costi contenuti, in virtù della compatibilità hardware cross-generation,

Molti ricorderanno come in questa prima fase, l’azienda abbia saputo commercializzare proposte, non soltanto economicamente molto vantaggiose, ma spesso contraddistinte dall’implementazione di tecnologie e features, in grado di consentire al consumatore di riutilizzare hardware di vecchia concezione o di eseguire l’upgrade in maniera più graduale. Diverse erano ad esempio le schede madri che oltre ad implementare lo slot PCI-Express x16, integravano anche un vecchio slot AGP 8x, in modo da permettere all’utente più attento al risparmio, di effettuare l’upgrade del proprio sistema, riutilizzando la sua vecchia scheda grafica, per poi sostituirla magari in un secondo momento.

Oltre che operare in questo settore, il brand ha iniziato negli ultimi anni ad esplorare altri settori produttivi, prima con la commercializzazione di alcuni modelli di Mini PC, basati su architetture Ivy Bridge Mobile e su APU AMD della serie E2, fino a introdurre sul mercato il suo primo barebone gaming, l’ASRock M8.

Il suo focus principale resta comunque indubbiamente quello delle schede madri, settore in cui ha saputo “scrollarsi” di dosso la reputazione di outsider, riqualificando incessantemente i suoi standard qualitativi e operando così su tutte le categorie di mercato, high-end, gaming ed enthusiast incluse. Le sue soluzioni, da circa 6-7 anni a questa parte, sono quindi ancora economicamente aggressive, ma al tempo stesso qualitativamente e tecnologicamente competitive, anche sulle fasce di prezzo più alte.

Oggi abbiamo l’occasione di analizzare il modello di punta della OC Formula, serie che sin dal suo esordio (avvenuto l’anno scorso con le soluzioni Ivy Bridge), ha fatto segnare diversi record mondiali in termini di overclock e prestazioni, dando ad ASRock i riconoscimenti per il suo impegno.

Trovandoci al cospetto di una scheda madre dal costo elevato (circa 550€ – eprice.it al momento della redazione della recensione) le nostre pretese nei confronti della stessa, sono inevitabilmente altrettanto elevate. Il packaging con cui la ASRock X79 Extreme 11 viene commercializzata, è bello, robusto, e splendidamente razionalizzato, e contiene un corredo, che pur mancando di qualche cavo SATA rispetto al quantitativo di porte disponibili, può essere considerato sufficiente. Il Look della scheda è a nostro avviso assolutamente tra i più gradevoli oggi reperibili sul mercato, e non è un caso se il produttore lo ha riproposto su tutti i propri prodotti di fascia alta della serie Extreme. La presenza di un comparto storage sontuoso, non può che soddisfare chi volesse fare di questa scheda il cuore della propria workstation, potendo così beneficiare non solo di un elevatissimo quantitativo di porte SATA (14 + 2 eSATA), ma ove necessario delle elevatissime prestazioni del controller SAS di produzione LSI integrato in questa scheda. I sette slot PCIe disponibili, daranno libero sfogo alle fantasie degli appassionati, permettendo una flessibilità totale verso tutte le configurazioni multi GPU attualmente possibili, fornendo allo stesso modo la piena banda passante su quattro dei sette slot disponibili grazie alla coppia di bridge PLX PEX8747 implementati a supporto del controller PCI Express integrato nella CPU, cosa davvero assai rara da trovare persino nel segmento tra le motherboard X79. A queste caratteristiche distintive, la X79 Extreme 9, aggiunge tutto quanto ci sia di desiderabile in una motherboard di fascia alta, come una doppia Lan capace di funzioni di Teaming/Link Aggregation, un comparto audio di alto profilo basato su tecnologia Creative Labs, ben 8 porte USB 3.0. Un altro aspetto di sicura importanza è il supporto a numerosi modelli di CPU Xeon, e con essi ad eventuali memorie di tipo ECC. Come avrete potuto costatare, non c’è un ambito operativo in cui la X79 Extreme 11 potrebbe rivelarsi inadeguata. Il gamer che non bada a spese, il professionista che cerca una piattaforma di alto profilo per la propria workstation, e l’overclocker potranno trovare in questa soluzione una risposta più che convincente alle loro esigenze, con ampie garanzie in termini di lognevità e di affidabilità, ad un prezzo assolutamente conveniente, considerando che l’acquisto di un controller SAS simile a quello implementato su questa soluzione, avrebbe un costo non inferiore a 250€. Per chi non ritenesse questo tipo di controller utile per il proprio ambito operativo, si può sempre “ripiegare” sulla X79 Extreme 9, che offre specifiche quasi dello stesso livello, ad un costo decisamente più abbordabile.

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